Territorio e cultura

L’ARMONIA DEL CREATO È UN IMPERFETTO EQUILIBRIO DI VITA E DI BELLEZZA

IL benessere morale è possibile se siamo in armonia con l’intorno. Sani principi di etica, morale, saggezza, rispetto, gentilezza, esperienza, buon senso, sacrificio, amore e passione.

Le chiese barocche in Puglia: un viaggio tra arte e spiritualità

La Puglia custodisce un patrimonio architettonico straordinario, in cui le chiese barocche rappresentano una delle espressioni più affascinanti della devozione e della creatività artistica del Sud Italia. Diffuse in tutto il territorio, dalle città costiere alle località dell’entroterra, queste chiese si distinguono per le facciate riccamente decorate, gli interni sontuosi e l’armonia tra luce, colori e simbolismo religioso.

Tra le città più rappresentative spicca Lecce, definita non a caso “la Firenze del Sud”, dove il Barocco leccese ha trovato la sua massima espressione. Qui, edifici come la Basilica di Santa Croce e il Duomo di Lecce stupiscono per l’incredibile ricchezza di dettagli scolpiti nella pietra leccese, una roccia calcarea facile da modellare che ha dato vita a veri e propri ricami di pietra.

Castel del Monte: il mistero perfetto dell’architettura medievale

Situato su una collina isolata nell’Alta Murgia pugliese, Castel del Monte è molto più di un semplice castello: è un enigma architettonico e simbolico che continua ad affascinare studiosi, viaggiatori e appassionati d’arte di tutto il mondo. Costruito nel XIII secolo per volontà dell’imperatore Federico II di Svevia, il castello è un’opera unica nel suo genere, capace di unire rigore geometrico, eleganza architettonica e mistero esoterico.

La struttura si distingue per la sua forma perfettamente ottagonale, con otto torri anch’esse ottagonali disposte agli angoli. Non presenta elementi tipici dell’architettura difensiva medievale, come fossati o ponti levatoi, suggerendo che non fu concepito per scopi militari ma piuttosto come luogo di rappresentanza, studio o contemplazione.

I Trulli di Alberobello: un patrimonio unico di storia e tradizione

I Trulli di Alberobello rappresentano una delle testimonianze più straordinarie dell’architettura rurale italiana e sono diventati un simbolo riconosciuto a livello mondiale della Puglia. Queste caratteristiche costruzioni a forma conica, realizzate in pietra calcarea a secco senza uso di malta, raccontano una storia di ingegno, adattamento e vita contadina.

La loro origine risale al XV secolo, quando i contadini locali svilupparono questa tecnica costruttiva per rispondere a particolari esigenze fiscali e pratiche: i trulli potevano essere smontati rapidamente in caso di ispezioni fiscali da parte del Regno di Napoli, evitando così l’imposizione di tasse sugli edifici permanenti.

Ma i trulli non sono solo funzionali: la loro forma unica e il bianco candido delle pareti, spesso decorate con simboli magici o religiosi dipinti in calce, creano un paesaggio fiabesco che incanta i visitatori. Alberobello, con il suo centro storico interamente formato da queste abitazioni, è stato dichiarato nel 1996 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, riconoscendo il valore culturale e storico di questo insediamento.

Il Tempio di Poseidone a Taranto: un simbolo della cultura greca in Magna Grecia

Il Tempio di Poseidone a Taranto, risalente al IV secolo a.C., rappresenta una testimonianza fondamentale della presenza e dell’influenza della civiltà greca nella regione della Magna Grecia. Costruito in onore del dio del mare, Poseidone, il tempio riflette l’importanza del mare per la città di Taranto, antica colonia spartana, che si affacciava sul Mar Ionio come centro strategico di commercio, potere e cultura.

L’edificio, progettato secondo i canoni dell’architettura dorica, incarna la perfezione formale e la sobrietà tipica dell’arte greca, ma allo stesso tempo è espressione della vivace vita religiosa e sociale della comunità tarantina. Il culto di Poseidone sottolineava il legame profondo tra gli abitanti e il mare, fonte di ricchezza, protezione e identità collettiva.

Il tempio non era solo un luogo di culto, ma anche un centro di aggregazione civica, dove si celebravano rituali e feste che rafforzavano il senso di appartenenza alla polis. La sua collocazione e la maestosità delle sue colonne testimoniano l’importanza politica e spirituale di Taranto nel panorama della Magna Grecia.

Nonostante oggi siano rimaste solo rovine, il Tempio di Poseidone continua a essere un simbolo di eredità culturale e storica, evocando il prestigio di una città antica che ha saputo fondere tradizioni greche e identità locali. Visitare questo sito archeologico significa immergersi nelle radici profonde della civiltà mediterranea e apprezzare il valore eterno dell’arte e della fede.

Le spiagge della Puglia: un paradiso tra mare cristallino e natura incontaminata

Le spiagge della Puglia rappresentano una delle attrazioni naturali più preziose e apprezzate del Sud Italia, capaci di offrire esperienze uniche che coniugano bellezza paesaggistica, acque cristalline e un patrimonio ambientale di grande valore. Dalla costa adriatica a quella ionica, la regione offre una varietà di litorali che soddisfano ogni tipo di viaggiatore, dal turista alla ricerca di relax alle famiglie, agli amanti degli sport acquatici.

Le spiagge pugliesi si caratterizzano per la loro sabbia fine e dorata, spesso incorniciata da scogliere, dune di sabbia e pinete profumate. Tra le più celebri vi sono quelle del Salento, come Pescoluse — nota come le “Maldive del Salento” per la trasparenza e la dolcezza del mare — e Torre dell’Orso, con la sua spiaggia ampia e le famose falesie bianche. La costa garganica offre invece calette più selvagge e naturali, come Baia delle Zagare, immerse in un contesto di riserve naturali protette.

Oltre alla bellezza naturale, le spiagge di Puglia sono luoghi di cultura e tradizione: borghi marinari, torri di avvistamento medievali e testimonianze storiche si affacciano sul mare, rendendo ogni visita un’esperienza ricca e variegata. Inoltre, la qualità delle acque e l’impegno per la tutela ambientale hanno fatto sì che molte spiagge siano premiate con le Bandiere Blu, riconoscimento internazionale di eccellenza.

Le spiagge pugliesi sono quindi il perfetto equilibrio tra relax, divertimento e rispetto per l’ambiente, capaci di affascinare e conquistare chiunque scelga di immergersi nella loro magia.

Il cibo tipico pugliese: tradizione, gusto e territorio

La cucina pugliese è un autentico viaggio nel cuore della tradizione mediterranea, fatta di sapori semplici ma intensi, ingredienti genuini e tecniche tramandate di generazione in generazione. Tra le specialità più rappresentative emergono la focaccia, la burrata di Andria e le orecchiette, tre eccellenze che incarnano l’identità gastronomica della regione.

La focaccia pugliese è un simbolo di convivialità e quotidianità, preparata con un impasto soffice e leggermente croccante, arricchito da pomodorini freschi, olive e un filo d’olio extravergine d’oliva locale. Ogni morso racconta la storia di una terra generosa, dove il pane non è solo alimento ma un rito che unisce famiglie e amici attorno alla tavola.

La burrata di Andria, formaggio fresco a pasta filata, è considerata una delle eccellenze casearie italiane. La sua caratteristica consistenza cremosa e il sapore delicato la rendono protagonista indiscussa di antipasti e piatti raffinati. Originaria del territorio di Andria, la burrata rappresenta l’arte casearia pugliese e il rispetto per la materia prima, valorizzando il latte di alta qualità prodotto localmente.

Le orecchiette, pasta tipica pugliese a forma di piccole orecchie, sono un vero simbolo della tradizione culinaria regionale. Spesso servite con cime di rapa, pomodoro fresco o ragù di carne, le orecchiette uniscono semplicità e sapore, esaltando la genuinità degli ingredienti. La loro forma particolare permette di raccogliere condimenti ricchi e cremosi, rendendo ogni piatto un’esperienza gustativa autentica.

Insieme, questi prodotti raccontano la Puglia attraverso il cibo: una terra dove tradizione, passione e rispetto per il territorio si trasformano in sapori unici, capaci di conquistare il palato e il cuore di chi li prova.

La Storia della Viticoltura della Puglia

La vite era probabilmente presente in Puglia prima dei tempi della colonizzazione greca, già nel VIII secolo a.C. Alcune delle varietà oggi considerate autoctone di questa regione come il Negro Amaro e l’Uva di Troia vi sono state introdotte proprio dai Greci. Greco è anche il sistema di coltivazione della vite ad “alberello”, il metodo più diffuso in Puglia. Nella sua monumentale opera Naturalis HistoriaPlinio il Vecchio ricorda che in Puglia erano presenti le Malvasie Nere di Brindisi e Lecce, il Negroamaro e l’Uva di Troia. Plinio il Vecchio definì Manduria come viticulosa, cioè “piena di vigne”. Con la costruzione del porto di Brindisi nel 244 a.C. il commercio del vino pugliese conobbe un periodo piuttosto fiorente e a Taranto, con lo scopo di facilitare la spedizione e l’imbarco, si conservano enormi quantità di vino in apposite cantine scavate nella roccia lungo la costa. Dopo l’impero romano, la viticoltura e la produzione di vino in Puglia continuò a prosperare grazie ai monaci ed anche a Federico II che fece piantare migliaia di viti.

In Puglia il vino è prodotto praticamente ovunque, rappresentando non solo una risorsa economica ma anche un legame con la tradizione e alla cultura di questi luoghi. La produzione vinicola della Puglia è favorita anche dal clima e dalla quantità di sole che la terra riceve nel corso dell’anno. L’alberello era il sistema colturale tipico più diffuso, ma anche il guyot poiché consente alla vite di sfruttare al massimo le risorse del suolo, migliorando la qualità dell’uva e quindi del vino.

Bianco, rosso e rosato, tutti i colori del vino di Puglia

Grazie all’evoluzione della viticultura affiancata ad importanti campagne di marketing, l’interesse anche internazionale per i vini della Puglia è notevolmente cresciuto.

vini rosati della Puglia rientrano tra le produzioni vitivinicole di qualità, apprezzato in particolare sui mercati internazionali, Stati Uniti e Belgio, Francia e Germania. I rosati sono ottenuti dalla lavorazione speciale degli stessi vitigni che producono anche bianchi e rossi. Rappresentano perciò una variante ottenuta lasciando per alcune ore o qualche giorno il mosto a macerare nelle bucce fino ad ottenere la colorazione desiderata.

Dove si producono i vini più buoni di Puglia?

Il paziente e lungo lavoro di riconversione dei produttori pugliesi ha portato negli anni al successo tanto desiderato: produrre in Puglia vini di qualità in grado di reggere il confronto con i più preziosi vini da tavola, italiani e francesi. Oggi la Puglia detiene il primato della zona con la più alta concentrazione di vigneti a livello nazionale.

La Daunia

L’area della Daunia produce prevalentemente vino bianco di buona qualità ottenuto dal Trebbiano di Toscana e dal Bombino bianco. Questi vitigni infatti quali hanno trovato un ambiente ideale nei terreni calcarei e nel clima dell’area del foggiano. Tra i vitigni a bacca rossa si coltivano l’Uva di Troia, il Montepulciano ed il Sangiovese. Quindi si produce il Vino Doc Moscato di Trani, l’ Orta Nova, Cacce e mitte di Lucera, il Rosso di Cerignola, il San Severo, il Tavoliere delle Puglie

La Murgia pugliese

Il territorio della Murgia e della provincia di Bari (nord) dove si coltivano: il bianco d’Alessano, il Bombino bianco e nero, Malvasia bianco, Pampanuto, Verdeca, Aglianico,  il nero di Troia, il Montepulciano. I vini prodotti in quest’area sono il Gravina, il Gioia del Colle , il Locorotondo.

Nell’area intorno a Castel del Monte si coltiva il Nero di Troia e si produce il Castel del Monte Rosso Riserva e Castel del Monte Nero di Troia Riserva (Vini DOCG), ed il Rosso di Barletta (DOP).

La zona di Taranto

In quest’area prevale la coltivazione dei seguenti vitigni: Bianco d’Alessano, Malvasia lunga bianca, Verdeca, il bombino nero, Negramaro, Primitivo. I vini doc più pregiati della zona di Taranto sono il Primitivo di Manduria Dolce Naturale (DOCG), Colline Ioniche Tarantine, Lizzano, Primitivo di Manduria, Martina Franca.

L’area del brindisino e dell’alto Salento

E’ occupata prevalentemente dal Bianco d’Alessano, Fiano, Impigno, Malvasia Bianca, Verdeca, Aleatico, Negramaro, Ottavianello. I vini DOC di produzione brindisina sono il Brindisi, Ostuni, Squinzano, Primitivo di Manduria, Martina Franca.

Area di Lecce e Salento

I vitigni prodotti nell’area del Salento sono il Fiano, il Malvasia, Verdeca, l’Aleatico, il Malvasia Nero, il Negramaro. Il Salento rappresenta per la produzione vinicola pugliese di qualità una vera e propria festa, con i suoi numerosi vini DOC, soprattutto rossi da vitigno Negramaro e Malvasia, ed un prezioso rosato che ha molto successo nei paesi del Nord Europa. I vini DOC salentini sono l’Alezio, il Copertino, Galatina, il Leverano, Matino, Nardò, Negramaro Terra d’Otranto, il Terra d’Otranto, il Salice Salentino.

Le Denominazioni di Origine per i vini in Puglia, partendo dalla provincia di Foggia, nella zona nota come Daunia, troviamo i vini delle San Severo DOC e Cerignola DOC. In quest’area i vitigni più diffusi sono il Bombino Bianco e il Bombino Nero, il Sangiovese e il Montepulciano, il Trebbiano Toscano e l’Uva di Troia (a bacca nera). Attorno a Bari, troviamo la zona di Castel del Monte,con i vini delle tre DOCG Castel del Monte Bombino Nero DOCGCastel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG e Castel del Monte Rosso Riserva DOCG. In questa zona sono presenti anche l’Aglianico. Scendendo ancora troviamo sempre vicino a Bari, la Gravina DOC, la Martinafranca DOC e la Locorotondo DOC. In questa zona si producono anche vini bianchi di spessore, con i vitigni Verdeca (Gravina), Bianco d’Alessano (Martinafranca) e Malvasia Bianca Lunga (Locorotondo). Più giù, nella penisola Salentina, oltre al vitigno principale Negro Amaro e al Primitivo, troviamo la Malvasia Nera di Brindisi. Questi vitigni caratterizzano i vini delle DOC locali, tra cui ricordiamo il Primitivo di Manduria DOC e i vini della Salice Salentino DOC. Nella regione ci sono dunque 4 DOCG, 3 derivanti dalla preesistente DOC Castel del Monte, alle quali si aggiunge la Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG. Inoltre si contano 28 DOC e 6 IGT. Delle 8 DOP agroalimentari, ben 6 sono dedicate all’Olio Extravergine di Oliva, una al formaggio Canestrato Pugliese DOP e l’altra al famoso Pane di Altamura DOP. Le quattro IGP sono tutte attribuite a prodotti ortofrutticoli.

Le attività sono state realizzate per mezzo del contributo concesso dal Ministero dell’agricoltura,della sovranità alimentare e delle foreste , Decreto di concessione MASAF – PQA I – Prot. Uscita N.0677122 del 27/12/2024.